Oggi per la prima volta
Oggi, per la prima volta, non mi sono irritata ad aspettare che il solito lento semaforo vicino casa diventasse verde. Oggi ero contenta di fermarmi e aspettare. Stavo guardando il cielo, e capita così raramente qui in Germania che sia così colorato e clemente, soprattutto in autunno. Ho avuto una sensazione familiare e mi sono detta: “Sicuramente è uno di quei cieli che avrò visto a Giulianova in un periodo come questo.”
Mi sono resa conto che non so nemmeno più com’è l’autunno e l’inverno a Giulianova; non lo vivo più da anni quel periodo lì.
È un po’ come quando muore una persona cara: prima o poi finisci per dimenticare il suono della sua voce.
Ricordo ancora quelle settimane dopo la morte del mio amico Pù. Avevo da poco compiuto 10 anni e lui ne aveva 11.
Dopo la sua morte, non ho più dormito nella mia stanza per circa tre settimane.
Lo sognavo spesso: mi chiamava dalla finestra della mia camera per venire a giocare giù, come se non fosse successo nulla. Ho iniziato a immaginarmelo anche da sveglia, ogni volta che entravo nella mia stanza, e così decisi di non entrare più, in quella camera che tanto adoravo.
La vita sembra così seria e solida, ma in realtà è priva di un significato preciso; va vissuta come viene, prima che sia troppo tardi.
Chissà invece cosa pensava mia zia, gettandosi dal quinto piano. Chissà se, mentre volava, aveva paura; cosa ha provato quando le sue ginocchia si sono frantumate al suolo e, soprattutto, se la pace che ha trovato ora è davvero quella che cercava, togliendosi la vita.
Io ci ho messo tanti anni a uscire dalla mia bolla. Ultimamente sto pensando al fatto che la vera casa non è un luogo fisico, ma è uno stato interiore; quel luogo fisico, a volte, è sopravvalutato e idealizzato. Per me è stata una trappola, un vincolo che mi ha impedito di crescere.
Questo mondo accoglie tutti, ma non fa favori a nessuno, nessuno.
Bisogna andare, camminare con le proprie gambe, osservare con i propri occhi.
Le nostre ossa presto o tardi chissà che fine faranno, forse si dissolveranno e diventeranno cenere, ma ora che sono integre, ora che il sangue ci scorre volentieri nel corpo, dobbiamo sentire dentro di noi la forza e il coraggio di percorrere ogni strada.
Mi piacerebbe leggerti ancora, spero che possa accadere presto.